martedì 2 giugno 2009

Cosa avete fatto a Solange - Massimo Dallamano (1972)

Il professore Enrico Rosseni lavora come insegnante di lingua italiana in un collegio londinese, ha una relazione extraconiugale con una delle sue allieve che un giorno viene uccisa da un misterioso assassino. Un serial killer che ha già ucciso altre due allieve del collegio.
Scagionato da ogni sospetto e riconciliatosi con la moglie, Enrico inizia ad indagare tra le amicizie delle sue allieve.
Dallamano firma questo thriller a metà strada tra Argento e un poliziesco, un film che si può considerare la prova generale prima del suo capolavoro: La polizia chiede aiuto (1974).
Infatti, oltre a mescolare in modo quasi perfetto gli omicidi cruenti del giallo all'italiana, del quale Bava è il capostipite indiscusso, (i più esperti avranno riconosciuto una citazione al maestro presa proprio da 6 donne per l'assassino) Dallamano si concentra anche sulle indagini della polizia strutturando il racconto in modo avvincente, creando uno stato d'attesa che difficilmente si riscontra in altri prodotti del genere.
La cosa divertente è che il film parte quasi come un "sorority americano", (quei film ambientati nei campus dove le confraternite di sole ragazze vengono prese di mira dal perverso killer di turno, e macellate una ad una nei modi più beceri) dopo un incipit simile la vicenda cambia tono, facendo insinuare nello spettatore che qualcosa di non detto sia pronto ad esplodere, che una qualche congiura sia stata celata per salvaguardia di una moralità ben radicata nel nostro tessuto sociale (in questo caso quello eclesiastico).
Temi questi, che vengono riproposti anche nel sopracitato La polizia chiede aiuto anche se in forma leggermente diversa.
Il film pur partendo dai canoni classici dello slasher si discosta poi nei contenuti, le sequenze tra un omicidio e l'altro non sono più dei semplici riempitivi (come spesso succede) bensì una solita struttura sul quale impostare un discorso socio-culturale serio. Spettacolo sì, ma non fine a se stesso.
Tra le comparse anche un giovane Joe D'amato, sul set anche in veste di operatore della fotografia.

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